Con la stagione calda e l'arrivo delle belle
giornate, l'attenzione di appassionati e non si
rivolge ai valori massimi delle temperature
registrate dalle varie stazioni meteo. Ma
l'inghippo è dietro l'angolo.
Stabilire l'esatta misura della temperatura,
come accade per altri parametri, è
più facile a dirsi che a farsi. In questo
articolo ci concentreremo su alcuni aspetti a
nostro avviso troppo spesso trascurati e a volte
ignorati.
Stiamo parlando dell'influenza dei vari fattori
che possono alterare i valori registrati,
con
particolare riferimento alle situazioni di
intenso soleggiamento, con conseguente
sovrastima delle temperature.
Innanzitutto, naturalmente, è importante la
qualità della stazione, sensori in primis.
Ricordiamo che non esiste il sensore perfetto e
anche in assenza di malfunzionamenti
"patologici" essi sono
comunque soggetti a una tolleranza, ben
riportata (in genere) nelle specifiche tecniche
dei produttori. C'è stata una proliferazione di
stazioni meteo, grazie a prezzi e tecnologie
sempre più accessibili. Così come la
disponibilità dei loro dati grazie al web,
almeno per chi decide di condividerli rendendoli
più o meno pubblici. Ma non tutte le centraline
sono uguali e ugualmente installate e non tutte
soddisfano i requisiti ufficiali del WMO (World
Meteorological Organization).
Prendiamo come esempio una classica stazione
meteo
Davis
Vantage Pro o Vantage Pro PlusTM. Nelle
specifiche
tecniche,per il sensore di temperatura
ubicato all'interno della centralina, vengono
riportati, tra gli altri, i seguenti dati:
-
Resolution =
0.1°C or 1°C (selezionabile), valore nominale
-
Range =
-40°/+65°C
-
Sensor
Accuracy =
±0.5°C fino a 43°C, ±1°C oltre
-
Radiation
Induced Error (Passive Shield) =
+2°C al mezzogiorno solare (insolation = 1040
W/mq , avg. wind speed ≤ 1 m/s)
-
Radiation
Induced Error (Fan-Aspirated) =
+0.3°C al mezzogiorno solare (insolation = 1040
W/mq , avg. wind speed ≤ 1 m/s)
Esaminiamo uno per uno questi dati
- Per la
risoluzione c'è
poco da dire. Viene semplicemente riportata
la
possibilità da parte dell'utente di selezionare
la modalità di visualizzazione della temperatura,
cioè a step di 1/10 di grado (e quindi
utilizzando la prima cifra decimale) oppure solo
valori interi. Valore nominale significa che è
il valore visualizzato "teorico", non è
esattamente il valore reale e non c'entra nulla
con la precisione dello strumento.
- Anche il
range è
facile: il sensore è progettato per misurare
"correttamente" valori di temperatura da -40°C a
+65°C.
- L'
accuratezza del
sensore è il dato che ci dice davvero qualcosa.
Stando ai valori indicati, quello che possiamo
dire è che "sicuramente"
il
sensore (in sé) ha una forbice di errore fino a
mezzo grado in più o in meno rispetto al valore
reale. Questo fino a 43°C. Oltre i 43°C il
possibile errore aumenta. In realtà l'
andamento
dell'accuratezza varia con la temperatura in
modo un po' più articolato, ma ai fini pratici
può andar bene così.
Osserviamo che già per "colpa" del solo sensore,
quando rileviamo la temperatura dobbiamo
ricordarci che se per esempio se la stazione ci
dice 15°C, allora sappiamo che
in
realtà il valore vero si colloca tra 14.5°C e
15.5°C. Già solo questo fatto ci fa capire
come
stare
a puntualizzare sui decimali non ha senso.
La visualizzazione decimale è comoda (oltre
perché "fa figo"...) solo in quanto ci aiuta a
capire meglio verso quali valori di temperatura
ci si avvicina e percepire meglio la tendenza
della stessa quando varia.
- Ma ora veniamo a un altro importante aspetto:
la
ventilazione.
Purtroppo, per quanto costruite bene e
verniciate di bianco (per surriscaldarsi il meno
possibile), le stazioni meteo non saranno mai
schermate al 100% e così
inevitabilmente
una parte di calore che tutta la stazione
assorbe nel suo insieme va a influenzare l'aria
all'interno della stessa. Diventa allora
importante una sufficiente ventilazione, in
grado di rimuovere l'aria stagnante che tende a
surriscaldarsi.
E se non c'è vento? Beh,
ecco cosa dice la scheda tecnica:
un
bel +2°C nei momenti di massima insolazione.
Questo valore è comunque indicativo, può essere
di più o di meno secondo l'effettiva "potenza"
dei raggi solari che arrivano. Per questo,
giustamente, viene indicato rispetto a quale
valore di irraggiamento solare ci si riferisce
(1040 Watt a metro quadro, nel caso in esame).
E' evidente che se siamo sfortunati, questo +2°C
potrebbe aggiungersi a un +0.5°C di errore del
sensore, portando a un +2.5°C l'errore
complessivo.
- Su alcune marche e modelli è possibile in
parte ovviare al problema dell'assenza di
ventilazione applicando una ventola (tipicamente
alimentata a pannelli solari). In questo caso
l'aria viene
forzata a
muoversi in ogni caso, dando una "
bella
rinfrescata"al nostro sensore. Il risultato
è interessante: a parità delle altre condizioni,
viene
certificato un aumento di "soli" +0.3°C rispetto
ai +2°C del caso passivo.
Ovviamente si tratta di valori indicativi.
Secondo le situazioni e secondo marche, modelli
e tipo di schermatura, la cose potrebbero andare
meglio. O peggio! E infatti i risultati di 2
test effettuati proprio dai tecnici della Davis
mostrano addirittura
una
differenza tra la schermatura passiva e quella
ventilata che può arrivare anche a 3, 4 perfino
5°C! (E'
un po' datato, ma ancora attuale e molto
istruttivo e per chi volesse approfondirlo in
tutti i dettagli ecco il documento completo
dello
studio
sullo schermo ventilato della Davis).
A tutto questo poi aggiungiamo l'ubicazione
della stazione: altezza dal suolo (tipicamente
tra 1.5 e 2 metri), tipo si suolo (dev'essere
erboso, con erba fresca e ben tagliata),
presenza di ostacoli che possono modificare la
ventilazione locale, vicinanza ad alberi,
edifici e costruzioni varie...
Naturalmente quando non c'è il Sole (di notte o
per una decisa copertura nuvolosa) tutti gli
errori influenzati dall'insolazione, diretti o
indiretti che siano, vengono a mancare. Ecco
perché abbiamo posto l'accento al caso diurno
essendo durante il giorno il lasso temporale
durante il quale si registrano le temperature
massime (salvo forti avvezioni termiche di segno
opposto).
Pensate quanto può essere "sballato" il dato
sulla temperatura massima specie durante
l'estate, in condizione di assenza di vento,
cielo sereno, con stazione priva di ventilazione
forzata, sul tetto di un edificio, a sua volta
circondato da asfalto... Sempre che non ci sia
qualche altro accidente o malfunzionamento in
agguato...
Per non parlare poi di dove certe volte viene
misurata la temperatura e con che razza di
sensori ricordando quanti telegiornali davano (e
danno) l'immagine di
un
bel tabellone sul tetto di questa o quella
banca, per indicare le "temperature record"... Ricordiamo
tutte queste cose la prossima volta che parliamo
appunto di record, confrontando i dati misurati
con quelli dei modelli o stiamo lì a gareggiare
sui decimali (per quanto non nego che piace
anche a me...). L'importante, alla fine, è
sapere di cosa si sta parlando.
Qui potete osservare alcune tipiche
installazioni, come la
nostra
stazione meteo vicino a Orvieto (TR), oppure
la
stazione
meteo ufficiale dell'Aeronautica di Perugia
S.Egidio, dove potete osservare i dati meteo
misurati e magari confrontarli con la stima
prevista dai nostri modelli (sempre ricordando
anche quanto spiegato in questo articolo)
rispettivamente per
Orvieto e
Perugia.