Dicembre sorprende con giornate miti e cieli ovattati, ma una svolta potrebbe farsi strada dopo metà mese. Scopri quando e dove il tempo cambierà davvero.
Dicembre si apre con un cambio di passo significativo per l’Italia, che si trova sotto l’influenza di una cupola di alta pressione sub-tropicale. Questo fenomeno mette temporaneamente in pausa l’inverno, portando con sé aria da sud-ovest, dolce e umida. Questa condizione atmosferica ha l’effetto di schiacciare verso il basso le nubi, silenziando pioggia e vento. Le giornate si caratterizzano per le mattinate grigie e i pomeriggi miti, con temperature sulle montagne insolitamente alte per il periodo.
Per chi vive in Val Padana, l’arrivo di nebbie e nubi basse diventerà un fenomeno sempre più frequente dopo l’Immacolata. Anche le valli alpine e appenniniche sperimentano condizioni simili, con freddo nei bassi strati e un cielo chiuso. Al contrario, nelle regioni meridionali e sulle isole, dove il sole riesce a prevalere, si possono registrare temperature fino a 17-18°C. Un segnale preoccupante è rappresentato dall’innalzamento dello zero termico, che potrebbe superare i 3000 metri, influenzando negativamente la neve già depositata.
La stabilità atmosferica domina questa fase, con un’atmosfera che si “tappa” e moti verticali frenati, tenendo pioggia e neve lontane dalla scena. Tra l’8 e il 15 del mese, l’anticiclone si mostra particolarmente ostinato, mentre il Mediterraneo si carica di umidità, portando nubi basse anche sui litorali tirrenici e il medio Adriatico.
Le previsioni per i prossimi giorni indicano una alta pressione estesa e duratura, con nubi basse e nebbia in pianura e nelle valli. Le temperature si mantengono miti al sole, ma risultano anomale in montagna a causa di uno zero termico molto elevato. Questa situazione mette sotto stress il manto nevoso.
Tuttavia, il panorama meteorologico potrebbe subire una svolta. Il vortice polare, attualmente non compatto, e le onde della corrente a getto potrebbero causare un cedimento dell’anticiclone in Europa. Secondo i principali modelli meteorologici, come ECMWF e GFS del NOAA/NCEP, si prevedono cambiamenti dopo la metà del mese. Queste proiezioni rimangono ipotesi modellistiche e sono soggette a futuri aggiornamenti.
La finestra temporale tra il 15 e il 19 si presenta particolarmente interessante. Potrebbero verificarsi le prime piogge al Nord-Ovest e al Sud, ma è il segnale di un possibile ciclone alimentato da aria fredda polare marittima a catturare l’attenzione. Se questo scenario dovesse confermarsi, si assisterà a perturbazioni diffuse con piogge su molte regioni e nevicate significative su Alpi e Appennino settentrionale. Le aree più colpite potrebbero essere l’Alto Piemonte, la Valle d’Aosta, l’alta Lombardia, il Trentino-Alto Adige, l’alto Veneto e l’Appennino ligure-emiliano, dove la neve potrebbe arrivare giusto in tempo per le festività.
Dicembre si presenta quindi come un mese di contrasti, con una prima parte caratterizzata dalla calma dell’anticiclone e una seconda che potrebbe riservare dinamiche più movimentate. La domanda che si pone è se si preferisca un inverno con cieli bassi e fermi o uno più vivace, con piogge e nevicate.
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