Il Ruolo Cruciale del Tribunale del Riesame nelle Indagini Digitali
Capita spesso che un’indagine ruoti attorno a ciò che custodiamo in tasca o nello zaino. Un telefono, un portatile, un hard disk: diventano il campo di gioco di perizie e ricorsi. Chi ha visto una copia forense sa che il dettaglio è totale e che la linea tra prova utile e invasione è sottile. Per questo il controllo del tribunale sul perché e sul come si sequestra è decisivo.

La legge chiede proporzionalità e pertinenza. Il Tribunale del Riesame valuta se il sequestro serve davvero e se esiste un modo meno invasivo per ottenere gli stessi dati. In aula, la domanda ricorrente degli avvocati è semplice: “Si poteva fare una copia mirata invece di prendere tutto?”. Non sempre la risposta è scontata.
La Vicenda tra Pavia e Brescia
Dentro questo quadro si inserisce la vicenda che ha attirato l’attenzione tra Pavia e Brescia. A Garlasco, l’ex procuratore Venditti ha alzato la voce: “Restituitemi cellulari e PC”. La richiesta non suona come uno sfogo isolato, ma come l’epilogo di una catena di decisioni. In due filoni di indagini aperti a Brescia, il Riesame è intervenuto di nuovo. E per la terza volta ha annullato i decreti di sequestro dei dispositivi.

Parliamo di smartphone, computer e altri apparati digitali. Strumenti personali, ma anche archivi di lavoro. I giudici del Riesame hanno ritenuto non sufficienti le ragioni portate a sostegno del vincolo. Il punto, riferiscono operatori del diritto che seguono casi analoghi, sta nella necessità di limitare l’acquisizione ai dati davvero pertinenti. Non risultano al momento atti pubblici che dettaglino il contenuto completo dei procedimenti; molte parti restano coperte da segreto, e alcune circostanze non sono verificabili con fonti aperte.
L’Impatto dei Sequestri sulla Vita Quotidiana e le Linee Guida Tecniche
La terza bocciatura pesa. Non è solo una questione di legittimità: tocca la vita quotidiana di chi lavora con i propri device. Un sequestro lungo può rallentare attività, relazioni, difesa. Lo dicono anche le linee guida tecniche usate nelle copie forensi: meglio estrarre ciò che serve, lasciare il resto, e ridurre il perimetro. È una prassi che i tribunali guardano con favore quando la si può applicare senza compromettere la prova.
Il Bilanciamento tra Interesse dell’Accusa e Diritto alla Privacy
Dal lato opposto c’è l’interesse dell’accusa a fissare i dati prima che cambino. È un’esigenza reale, soprattutto in un’epoca di backup automatici e chat effimere. La bilancia è sottile. Ecco perché questi tre annullamenti, su due fronti diversi, fanno rumore: segnalano che il controllo di legalità sul perimetro del sequestro digitale diventa più rigoroso.
La Disciplina sulle Misure Reali e il Controllo del Riesame
Per chi segue i casi giudiziari, un riferimento utile è la disciplina sulle misure reali e sul controllo del Riesame (una panoramica introduttiva è reperibile su portali giuridici come Normattiva). Aiuta a capire perché i giudici, di fronte a un “prendere tutto”, chiedono sempre più spesso di “prendere solo il necessario”.
Il Diritto alla Prova e la Vita Digitale
Resta l’eco della frase pronunciata a Garlasco dall’ex procuratore Venditti. “Restituitemi cellulari e PC” non è solo richiesta materiale: è la rivendicazione di un confine. Quanto è ampio, oggi, il diritto di cercare la prova dentro la nostra vita digitale? E quanto siamo pronti, da lettori e cittadini, a discutere di quel confine senza slogan, ma guardando ai fatti?





