Questo borgo non è solo bello: tra mulini, storia e giardini botanici si narra persino di misteriosi lamenti che riecheggiano tra le pietre.
Di luoghi da visitare nel nostro Paese ce ne sono in abbondanza. Ma tra il vederli e il portarli nel cuore c’è una bella differenza. A tutti piace scoprire posti da sogno, che trasmettono emozioni e voglia di catturare ogni scorcio. Ma il vero viaggio – o il semplice giro fuori porta – è quello che ti fa dire davvero: “questo luogo mi è rimasto impresso”. In quel momento puoi anche provare a spiegarne le ragioni, ma la verità è nella sensazione che ti ha lasciato dentro, in quel vortice di emozioni che ha saputo trasmettere.

Questo è un po’ quello che accade a Borghetto sul Mincio, dove i mulini non solo sono rimasti intatti, ma girano ancora come un tempo. Un luogo che nei secoli ha visto passaggi e insediamenti, e che nel 1859 accolse persino le truppe piemontesi durante la Seconda Guerra d’Indipendenza. Oggi invece tutto tace. Rimane solo la bellezza di un borgo costruito e ricostruito tassello dopo tassello. Un posto che attira ogni anno migliaia di visitatori, ciascuno con un motivo diverso.
Cosa vedere e vivere a Borghetto sul Mincio
Cos’è (almeno per noi) andare a Borghetto sul Mincio? Un po’ come infilarsi in un angolo di Medioevo che non si è arreso ai cambi generazionali e ha deciso di restare vivo. Siamo in Veneto, a due passi da Verona, e oltre ai vicoli acciottolati e case in pietra tirate a lucido, la vera sorpresa sono i mulini: tre funzionano ancora davvero, e si può vedere l’acqua del Mincio che muove gli ingranaggi come succedeva secoli fa.

Poi c’è il Castello Scaligero, che dall’alto controlla tutta la valle. Le sue torri incutono rispetto, ma quello che colpisce di più sono le storie che lo circondano. C’è chi racconta di lamenti nelle notti di luna piena, e che quelle pietre custodiscano memorie che non vogliono tacere. Che dire, scetticismo a parte basta salire fin lassù per capire perché nascono certe leggende.
E se il ponte visconteo è la parte più imponente (con i suoi modesti seicento metri di mura che tagliano il fiume), la natura attorno completa l’esperienza. A meno di un chilometro dal borgo si apre il Parco Sigurtà, uno dei giardini più spettacolari d’Italia. Qui troviamo laghetti, prati, un labirinto e fioriture che cambiano a seconda della stagione.
È dunque sì, è questa la forza di Borghetto: in un giorno solo ti ritrovi dentro la storia, dentro un paesaggio che non si ferma mai, e dentro storie che continuano a farsi sentire – per alcuni letteralmente.