Il cappotto termico è già passato: ora è questa la novità per ripararsi dal freddo

Un’alternativa valida al cappotto termico. Ecco come isolare la casa e proteggersi da freddo e umidità.

Il cappotto termico resta uno degli interventi più efficaci per migliorare l’efficienza energetica di un edificio. Ma tocca considerare i vari svantaggi connessi a questo tipo di installazione.

Due giovani intenti a ridipingere una parete e in evidenza una coppia di fronte a una casa nuova
Il cappotto termico è già passato: ora è questa la novità per ripararsi dal freddo – meteorete.it

Il costo iniziale appare per molti un po’ troppo elevato. Il prezzo varia infatti dai 40 ai 100 euro al metro, a seconda dei materiali. Inoltre, si tratta di un intervento invasivo, che richiede ponteggi e lavori esterni, con tempi di realizzazione medio-lunghi. E poi c’è il problema della resa. Se fatto male, il cappotto termico può infatti creare dei ponti termici o dei problemi di umidità. Laddove l’edificio non sia così datato e che non sia caratterizzato da scarsa coibentazione, il cappotto termico conviene solo se inserito in interventi di ristrutturazione importanti, dove si potrebbe per esempio integrare con sostituzione infissi e impianti.

Una questione di materiale: come strutturare il cappotto termico o l’insufflaggio

Ci sono varie alternative possibili. Per capire quali, bisogna però individuare innanzitutto il materiale che isola meglio dal freddo. E la scelta, in realtà, dipende da vari fattori, come il tipo di edificio, il clima, il budget e le esigenze specifiche. Il punto è superare la questione “cappotto sì o no”, e concentrarsi su quale materiale usare per l’isolamento.

Il tetto spiovente di una casa
Una questione di materiale: come strutturare il cappotto termico o l’insufflaggio – meteorete.it

Certo, in alcuni casi, invece del cappotto esterno, si possono valutare soluzioni come l’insufflaggio nelle intercapedini o l’uso di pannelli isolanti interni. Ma alla base c’è sempre la questione del materiale. L’insufflaggio e i pannelli isolanti sfruttano infatti gli stessi materiali del cappotto termico ma con tecniche diverse. La scelta del materiale isolante è fondamentale per ottenere dei risultati soddisfacenti. E ciò comfort, risparmio energetico e sostenibilità. Non esiste comunque un’unica strada. Ci sono più soluzioni da valutare in base al contesto di partenza.

Lana di roccia e lana di vetro sono per esempio materiali ottimi sia per l’isolamento termico che per quello acustico. Sono resistenti al fuoco e relativamente economici. Il polistirene espanso (EPS) e il polistirene estruso (XPS), che sono molto diffusi nei cappotti termici, rivelano un buon rapporto qualità/prezzo, ma sono più sensibili al fuoco e meno traspiranti. Il sughero va inteso come materiale naturale, traspirante e durevole. Un’ottima soluzione quindi per chi cerca soluzioni ecologiche. Toccherà però fare i conti con un prezzo più alto rispetto ai materiali sintetici. Anche la fibra di legno è ecologica e sostenibile. Dimostra buona traspirabilità ma richiede spessori maggiori…

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