Chat, consenso, protocolli: un percorso pratico che aiuta docenti e operatori a intervenire prima del danno. Uno strumento semplice, spesso sottovalutato.
Il mondo dell’educazione e quello dell’ordine pubblico sembrano a prima vista due realtà distanti, ma esiste un legame profondo che le unisce: la lotta contro le forme digitali di bullismo e violenza. Questo legame nasce dall’osservazione attenta dei comportamenti degli studenti, sia online che offline, e dalla capacità di intercettare i segnali di pericolo prima che si trasformino in vere e proprie emergenze.

Le scuole oggi sono teatro di dinamiche complesse, che vanno dalle chat umilianti alla pressione per la condivisione di foto intime. La legge offre strumenti concreti per la tutela: la L. 71/2017 contro il cyberbullismo e l’art. 612-ter c.p. contro la diffusione illecita di immagini. In questo contesto, iniziative come “Una vita da social” della Polizia Postale giocano un ruolo cruciale nell’educare ragazzi e docenti sui rischi del digitale e su come chiedere aiuto.
Educazione e Formazione: Pilastri Fondamentali
Un impianto stabile di educazione e formazione è essenziale all’interno delle scuole. La legge prevede la presenza di un referente per il bullismo e il cyberbullismo in ogni istituto e l’introduzione dell’educazione civica ha aperto nuovi spazi per la cittadinanza digitale. I percorsi formativi devono essere efficaci e coinvolgere attivamente le famiglie, trasformandole in alleate del processo educativo.

Le forze dell’ordine non sono da meno e investono significativamente nella formazione relazionale, adottando un approccio “trauma-informed” che mette al centro la tutela della vittima. I protocolli di collaborazione con le scuole sono fondamentali per definire procedure chiare e rapide in caso di incidenti, riducendo i tempi di risposta e le conseguenze emotive degli episodi di violenza.
L’educazione sessuo-affettiva rappresenta una forma di prevenzione primaria estremamente efficace. Questo tipo di educazione va oltre la semplice lezione di biologia, fornendo agli studenti gli strumenti per riconoscere i propri limiti e desideri e per comprendere le dinamiche di consenso e potere all’interno delle relazioni. Le linee guida internazionali confermano l’efficacia di questo approccio nel promuovere il benessere e ridurre i comportamenti a rischio.
Cosa Funziona sul Campo
Sul campo, diverse strategie si sono rivelate vincenti: dalle simulazioni per imparare a dire e accettare un “no”, alle mappe delle emozioni per identificare i segnali di controllo. I “patti di classe” sul digitale, gli incontri con la Polizia Postale e i progetti culturali come il teatro civile e i podcast, sono tutti esempi di come la creatività possa essere un potente alleato nella costruzione di un linguaggio di rispetto e comprensione.
Un Investimento per il Futuro
Questa pratica richiede un impegno costante e una collaborazione stretta tra scuole, famiglie e forze dell’ordine. Un’ora al mese, materiali operativi e una rete locale di comunicazione possono fare la differenza nella vita di un giovane. È un piccolo investimento se confrontato con il costo sociale di ogni episodio di violenza. La capacità di intervenire tempestivamente può cambiare radicalmente l’esito di una situazione potenzialmente pericolosa.





